lunedì 22 agosto 2011

Industrial Bay: menzione speciale @ Vicoli Corti

Il documentario di Giuseppe Petruzzellis Industrial Bay ha ricevuto una menzione speciale al Festival "Vicoli Corti" (Massafra), nella sezione Cibo e biodiversità - Premio Slow Food. Il riconoscimento è stato assegnato da una giuria presieduta da Gionata Russo, e composta da ragazzi e ragazze della provincia di Taranto impegnati nel mondo del cinema in qualità di registi, attori e tecnici.
Questa la motivazione:
"La realtà entra potentemente nel video sbattendo in faccia al suo spettatore il degrado e il dissesto ambientale che lasciano morire la bellezza del luogo in oggetto, ormai vittima dell’inquinamento industriale e dall’incivile indifferenza dei suoi abitanti."  All'interno della stessa sezione il premio principale è andato a "Genesis", di Ameleto Cascio (co-prodotto da Aplysia).
Qui un link alla pagina dell'evento: http://www.associazioneilserraglio.it/home.html

lunedì 1 agosto 2011

Indian Flow: intervista a Giuseppe Petruzzellis su MadonieLive

Qui di seguito l'intervista realizzata da Andrea Vullo per il sito MadonieLive.com

In occasione del Kef′Art Festival svoltosi pochi giorni fa abbiamo intervistato il giovane e davvero promettente regista cefaludese Giuseppe Petruzzellis, vincitore di diversi premi in festival di livello nazionale. Al Kef′Art è stato proiettato il suo film più recente, Indian Flow, un documentario completamente autofinanziato girato in India. 




Alla presentazione di Indian Flow al Kef′Art hai detto: L′obiettivo iniziale era documentare la situazione ecologica in India, ma in seguito il film ha cambiato forma, è diventato un diario di viaggio. L′idea di partenza è mutata durante il viaggio oppure quando hai visionato il materiale registrato?

Come dico nelle prime battute del documentario "La prima cosa che mi ha colpito dell′India è stata la confusione, ma poi ho capito che per trovare un ordine in mezzo a quel caos dovevo prima entrarci dentro". Lo shock visivo, culturale e sensoriale provocato dall′immersione nella brulicante realtà delle strade indiane mi ha fatto da subito riflettere sulla necessità di modificare il mio progetto iniziale. Prima di poter parlare di discorsi più specifici (quali per esempio lo stato di salute del fiume Gange), avevo bisogno di comprendere il modo di pensare degli indiani. 
Il viaggio è diventato così una sorta di studio antropologico, portato avanti attraverso un contatto umano continuo e ricchissimo di spunti di riflessione. Se si è disposti ad accettare il confronto con la gente del luogo, l′India può regalare al viaggiatore innumerevoli possibilità di incontro, socializzazione e scambio. Del progetto iniziale sono rimasti diversi passaggi: le problematiche legate all′inquinamento e al rapporto conflittuale (e a volte paradossale), tra gli indiani e gli elementi naturali emergono in diverse fasi della narrazione, ma il filo conduttore del documentario è diventato il viaggio stesso. Ho pensato che fosse interessante fornire allo spettatore un′idea di questa “scoperta” dell′India, facendogli ripercorrere le tappe di questo mio percorso.